Il Segretario Generale della FAO Jacques Diouf ha confermato nella Giornata mondiale dell’alimentazione (16 ottobre 2008) che dal 1996 ad oggi le persone che soffrono la fame nel mondo sono aumentate: si parla solo nel 2008 di 100 milioni in più, per un totale che si aggira attorno ai 923 milioni ma che, secondo le stime della Banca Mondiale, potrebbe sfiorare quota 1 miliardo entro la fine dell’anno. La crisi mondiale dei prezzi delle derrate alimentari sta avendo tuttora ripercussioni gravissime sulla vita di milioni di persone, in particolare sulle donne. I governi e le istituzioni internazionali devono impegnarsi per dare una risposta adeguata alla sfida globale dell’accesso al cibo per tutti. L’Italia ha confermato in diverse sedi ufficiali che il diritto all’alimentazione è una delle priorità che verrà inclusa nell’agenda del G8 del 2009. Per risolvere la crisi ActionAid ha chiesto in particolare agli stati, alle organizzazioni internazionali e alle imprese di:
- investire nell’agricoltura sostenibile di piccola scala;
- sostenere le donne contadine, le principali produttrici di cibo al mondo;
- sospendere l’erogazione di sussidi alla produzione di biocarburanti;
- sospendere la produzione di cibo geneticamente modificato, mettendo al primo posto la salvaguardia della biodiversità.
Riusciranno i leader della terra a dare risposte concrete a favore del diritto al cibo? Metteranno a disposizione risorse aggiuntive e pianificheranno interventi strutturali che consentano di correggere alcune delle cause principali della crisi alimentare, tra le quali le attuali regole commerciali e i sussidi alla produzione di biocarburanti?
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