“La nuova finanziaria prevede un taglio di più del 50% delle risorse destinate alla cooperazione allo sviluppo, il che significa che nel 2009 la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri non avrà risorse per nessun nuovo intervento di cooperazione. Di questo passo l’Italia arriverà impreparata alla guida del G8 del prossimo anno”. Questo il commento di Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid, alla vigilia della discussione sulla legge finanziaria alla Camera dei Deputati.
Il Ministero degli Affari Esteri ha subìto un taglio delle risorse di 411 milioni di euro, il 56% in meno rispetto alle disponibilità di inizio 2008. Questo taglio graverà tutto sulla Legge 49 che disciplina la cooperazione dell'Italia con i paesi in via di sviluppo. Nonostante la cooperazione allo sviluppo incida solo per lo 0,1% sul bilancio dello Stato, dovrà contribuire per il 4,7% al risanamento delle casse pubbliche.
Si tratta del minimo finanziario dal 2000 ad oggi. Finora i primi atti della nuova legislatura hanno mirato ad una riduzione delle risorse invece che all’aumento necessario a rimettere l’Italia in carreggiata verso gli obiettivi europei. Si tratta di misure in netto contrasto con il ruolo che ci si aspetta l’Italia giochi nella lotta alla povertà, in vista del Summit del G8 del 2009. 321 milioni di euro sono una quantità insufficiente per una politica pubblica di cooperazione che voglia definirsi tale, se si considera che solo le ONG hanno raccolto privatamente per attività di solidarietà internazionale circa 400 milioni di euro nel 2007.
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