All’inizio di settembre si è svolta in Ghana la Conferenza internazionale sull’efficacia degli aiuti: ad Accra delegazioni provenienti da oltre 100 paesi si sono confrontate sull’efficacia degli aiuti internazionali, erogati ogni anno ai paesi più poveri, e del raggiungimento degli obiettivi stabiliti nella Dichiarazione di Parigi del 2005.
Tra i punti di avanzamento più significativi sono stati identificati:
- l’impegno dei paesi donatori ad utilizzare in prima istanza i sistemi di gestione dei paesi partner
- la volontà di ridurre la frammentazione degli interventi;
- l’inclusione di forme di cooperazione sud-sud;
- la ricerca di maggiore coerenza nelle relazioni tra Donatori e Partner (come ad esempio la necessità di affrontare la corruzione e la responsabilità sociale delle imprese)
Non si sono registrati progressi rilevanti nello slegamento dell’aiuto, nei sistemi di monitoraggio indipendenti, nella riduzione delle condizionalità.
“L’impegno europeo ha fatto si che la Conferenza non si chiudesse con un nulla di fatto su tutti i fronti. Se, da una parte, si è riusciti a superare le resistenze di Giappone e Stati Uniti e produrre alcune modifiche al testo iniziale, il summit di Accra si è comunque rivelato deludente” ha commentato a conclusione dei lavori Egizia Petroccione, portavoce del CINI, il Coordinamento Italiano Network Internazionali di cui fanno parte ActionAid, AMREF, Save the Children, Terre des hommes, VIS e WWF.
Gli esiti di questa conferenza – anche se modesti – rappresentano comunque una sfida per l’Italia (già in ritardo rispetto agli obiettivi della Dichiarazione di Parigi) e saranno utili per orientare la posizione dell’Italia nei punti di agenda del G8 che affronteranno l’aiuto pubblico allo sviluppo.
Nessun commento:
Posta un commento