lunedì 7 luglio 2008

La credibilità del G8 affidata ad una battaglia di parole


I leader degli otto paesi più ricchi del mondo non possono fare un passo falso, e i negoziati di queste ultime ore devono dire se ci sarà la conferma degli impegni degli anni passati, se il G8 abdicherà il proprio ruolo di leadership nella lotta alla povertà. Il Vertice di Toyako era stato anticipato dall’allarme dell’organizzazione per la cooperazione economica (OECD) su un buco di 40 miliardi di dollari da parte dei Paesi donatori per raggiungere gli obiettivi stabiliti per il 2010. Di fronte a questo quadro desolante, il G8 deve confermare gli obiettivi lanciati a Gleneagles di incrementare gli aiuti stabilmente di 50 miliardi di dollari all’anno entro il 2010.

I membri del G8 devono anche confermare le conclusioni del Vertice di Heiligendamm, in particolare l’impegno di investire 60 miliardi di dollari nella lotta alle pandemie di AIDS, tubercolosi e malaria e per il rafforzamento dei sistemi sanitari. Il Summit di Toyako deve chiarire il periodo di esborso, che non deve essere superiore a tre anni, per raggiungere l’obiettivo dell’accesso universale a prevenzione, terapia, cure e supporto entro il 2010.

Si tratta di impegni decisivi per l’Africa. Il 50% dell’aumento delle nuove risorse per la lotta alla povertà dovranno infatti andare al continente africano, portando ad un raddoppio degli aiuti per il Continente. La battaglia contro l’AIDS si può vincere soltanto sconfiggendo la pandemia in Africa, dove vive il 70% delle persone sieropositive a livello globale.

Il compito che l’Italia ha di fronte sé è difficile poiché le risorse impegnate dal nostro Paese sono molto al di sotto degli impegni internazionali, avendo raggiunto lo 0,19% ODA/PIL nel 2007. Nel gruppo G7 (esclusa la Russia) si piazzano dopo di noi Giappone e Stati Uniti, Paesi che però sono davanti a noi quando si parla di grandezze assolute. A livello europeo, siamo dietro a Spagna, Olanda e Svezia.

E il compito italiano è ancora più impegnativo se pensiamo che il nostro Paese assumerà la guida del G8, di fatto, dalla fine del vertice di Toyako, cioè tra pochi giorni. Il Governo Prodi aveva iniziato a cambiare le politiche degli aiuti, prendendo più seriamente gli impegni internazionali: aveva investito nella cooperazione una parte significativa dell’extragettito fiscale dell’anno passato ed era giunto a versare in anticipo la quota 2008 per il Fondo Globale per la Lotta all’AIDS, Tubercolosi e Malaria. Il nostro augurio è che il Governo Berlusconi trovi la sua strada per assicurare all’Italia il ruolo che merita nella lotta alla povertà. Ma bisogna fare attenzione ai passi falsi, e l’approvazione in questi giorni (DL 112, GU 25 giugno) di tagli per 170 milioni di euro a partire dal 2009 non è un bel biglietto da visita.

Luca De Fraia, Direttore della Policy di ActionAid
Osservatore al Summit G8

Nella foto: attivisti della coalizione mondiale contro la povertà si contendono con i leader del G8 l'assegno con le promesse di 60 miliardi di dollari nella lotta alle pandemie di AIDS, tubercolosi e malaria e per il rafforzamento dei sistemi sanitari. Foto tratta dal sito della GCAP www.whiteband.org

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