G8 2007
“Ottimismo” e “soddisfazione”. Queste le parole d’ordine che hanno aperto la prima giornata di discussioni del Summit.
Soddisfazione. Un accordo per dimezzare le emissioni di gas a effetto serra entro il 2050 è stato il risultato del lavoro di diplomazia che per mesi ha preceduto l’accordo sui cambiamenti climatici raggiunto ieri ad Heiligendamm. Accordo che veniva siglato proprio mentre attivisti di Greenpeace cercavano di raggiungere il media center del G8 dal mare, per dimostrare contro i leader degli otto paesi più ricchi del mondo.
Ottimismo. Al concerto contro la povertà con Bono e Geldof, il premio Nobel per la pace Yunus si è dichiarato ottimista sul raggiungimento degli Obiettivi del Millennio entro i termini stabiliti. Il primo documento ufficiale del vertice i leader del G8 definiscono l’economia globale “in buona salute”.
Eppure, nonostante le premesse, la dichiarazione finale approvata dai G8 sull’Africa non ha lasciato spazio ad alcun giudizio positivo. Il G8 ha fallito, non è riuscito a essere credibile. I leader hanno semplicemente riaffermato quanto già promesso nel 2005 a Gleaneagles. In questo vertice la lotta all’AIDS ha subito un duro colpo: ci aspettavamo che venisse garantito un piano di finanziamento completo in vista dell’obiettivo dell’accesso universale alle terapie e invece gli impegni nella lotta all’Hiv sono stati ulteriormente diluiti. I 60 miliardi annunciati non rappresentano in realtà nulla di nuovo dal momento che sono quelli già presi a Gleaneagles: i leader hanno riaffermato quello che già si sapeva da due anni. E “rispetto agli impegni già presi negli anni scorsi dagli otto paesi più ricchi del mondo, va registrato già un forte ritardo nei pagamenti, pari a 7,8 miliardi di euro. E’ quindi ancora più opportuno che vengano stanziate risorse aggiuntive”, afferma Luca De Fraia, direttore della policy di ActionAid.
Così si è conclusa la nostra esperienza al G8 dello scorso anno, con l’“amarezza” per l’ennesima occasione mancata da parte degli otto grandi della terra di dimostrare attenzione per il Sud del mondo.
Cosa chiedeva ActionAid
Un piano di finanziamento a lungo termine per far fronte alla pandemia dell’HIV/AIDS.
Che vengano stabiliti obiettivi annuali per i livelli d’aiuto in modo da fornire i 50 miliardi di dollari in più all’anno, entro il 2010, necessari per raggiungere l’obiettivo fissato nel 2005.
Delle azioni per assicurare che le aziende provenienti dai paesi membri del G8 siano responsabili per le loro attività svolte all’estero. Il raggiungimento di accordi su tagli annuali delle emissioni di carbonio da parte dei paesi membri del G8 e sulla fornitura di tecnologia e risorse per aiutare i paesi in via di sviluppo ad adeguarsi agli impatti dei cambiamenti climatici.
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