lunedì 6 luglio 2009

G8, ACTIONAID: ITALIA ALL’ULTIMO POSTO NELLA LOTTA ALLA FAME

De Fraia: “il G8 deve investire 23 miliardi di dollari l’anno per non perdere credibilità

“I leader del G8 che tra poche ore si riuniranno a L’Aquila, hanno un’unica possibilità per contribuire a fermare la spirale della fame che cresce inesorabile di giorno in giorno: investire 23 miliardi di dollari l’anno in aiuto pubblico per il settore agricolo su piccola scala. Tale cifra è parte dei 30 miliardi l’anno che la FAO ritiene il minimo indispensabile per rilanciare l’agricoltura a livello globale e sconfiggere la fame”. Questo l’appello di Luca De Fraia, segretario generale aggiunto di ActionAid, alla vigilia del Vertice dei capi di stato del G8.

In occasione del G8, l’organizzazione internazionale ha realizzato un’analisi che quantifica e cadenza il contributo che i Paesi del G8 dovranno dare annualmente, da qui al 2012, per mantenere l’impegno preso lo scorso anno contro la crisi alimentare globale. Secondo le stime di ActionAid, l’Italia è all’ultimo posto tra i paesi del G8 nella lotta alla fame: attualmente spende 220 milioni mentre dovrebbe arrivare a quota 1, 59 miliardi entro il 2012. Tale target è calcolato in base al peso economico (PIL) dei paesi del G8 e potrà realizzarsi solamente attraverso lo stanziamento del 0,7% del PIL in aiuto pubblico allo sviluppo entro il 2012.

“Lo scorso luglio, nel bel mezzo di una crisi alimentare globale, durante il vertice in Giappone i capi di stato del G8 hanno adottato una dichiarazione di intenti sulla sicurezza alimentare globale. Sono circa 3 i miliardi di dollari erogati finora dai paesi del G8 rispetto ai 10 che si impegnati a stanziare in aiuti alimentari, protezione sociale e aiuti all’agricoltura. Nel corso di un solo anno, 100 milioni di persone in più sono scese sotto la soglia di povertà. Il vertice della prossima settimana è dunque l’ultima occasione che ha G8 per riguadagnare credibilità agli occhi dell’opinione pubblica internazionale, stanca di ascoltare promesse che non vengono mantenute”.

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