venerdì 12 giugno 2009

G7 FINANZE: ACTIONAID, URGE UNA RISPOSTA COERENTE E DI QUALITA’ PER FERMARE LA SPIRALE DELLA FAME

“La riunione di Lecce dei Ministri Finanziari è l’ultima chance per i Paesi più ricchi del mondo per prendere le decisioni necessarie a fermare la crisi che colpisce i Paesi nel Sud del Mondo. Il Summit del G20 ha destinano meno del 5% delle risorse promesse - 50 miliardi di dollari su un totale di 1000 miliardi ‑ per iniziative per i Paesi meno sviluppati. Il G8 dell’Aquila sarà un’altro fallimento senza una chiara inversione di rotta”, questo l’allarme di Luca De Fraia, Segretario Generale aggiunto di ActionAid nel primo giorno di lavori della ministeriale finanze. “Esiste purtroppo ancora un buco di 29 miliardi di dollari rispetto a quanto i Grandi avevano deciso di stanziare in occasione del G8 a Gleneagles. La leadership italiana al momento non sembra essere intenzionata a porre rimedio a questa situazione, in ragione dello scarso investimento in aiuto pubblico allo sviluppo”

“La crisi economica scoppiata nel 2008 e gli effetti che nel 2009 sta avendo soprattutto nei paesi in via di sviluppo a causa della riduzione del prezzo delle materie prime, della fuga degli investimenti privati e della contrazione delle rimesse, comporta la perdita del capitale necessario a sostenere i programmi di investimento e assistenza sociale, con il rischio stimato dalla Banca Mondiale che nel 2009 altri 46 milioni di persone in più scenderanno al di sotto della soglia della povertà, andandosi ad aggiungere al miliardo che già soffre la fame”, prosegue De Fraia.

L’Italia – spiega ActionAid - pur avendo sottoscritto a vari livelli gli impegni internazionali a favore dell’aiuto slegato, del raddoppio dell’aiuto all’Africa entro il 2010, degli aiuti per l’agricoltura e le infrastrutture, dell’accesso universale alle terapie salva vita entro il 2010, della ricerca di meccanismi innovativi di finanziamento, è ancora piuttosto lontana dal raggiungimento degli obiettivi. A causa dei tagli alla finanziaria, sono venuti a mancare 400 milioni alla cooperazione italiana. Nel 2009 senza un’inversione di rotta, gli aiuti toccheranno il punto minimo in 20 anni, ossia lo 0,09% in rapporto al PIL, compromettendo anche il raggiungimento dello 0,56% APS/PIL stabilito dall’UE come target da raggiungere entro il 2010.

“Nell’imminenza del G8 dell’Aquila, di cui l’Italia ha la presidenza, Tremonti e i suoi colleghi Ministri delle Finanze devono fin d’ora rendere chiaro l’impegno dei Sette Grandi al piano di rilancio abbozzato dal G20, guardando soprattutto ai paesi più vulnerabili e meno avanzati”, conclude De Fraia.

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