martedì 21 aprile 2009

Scotti alla conferenza “Cambiamenti climatici e Mobilità umana in Africa”: i cambiamenti climatici al centro dell’agenda internazionale

Si è svolta alla Farnesina il 21 aprile la conferenza “Cambiamenti climatici e Mobilità umana in Africa. Dialogo per una cooperazione strategica italo – africana”. Il Sottosegretario agli esteri, Vincenzo Scotti, in apertura alla conferenza ha sottolineato l’importanza che ha ormai assunto il tema dei cambiamenti climatici nello scenario internazionale. Ha annunciato inoltre la decisione di Berlusconi e Obama di organizzare, nel quadro del Vertice G8 di luglio, la prima riunione di Capi di stato e di Governo del Major Economies Forum (MEF), un forum dedicato alle tematiche del clima e dell’energia a cui partecipano 17 Paesi responsabili dell’80% delle emissioni di gas serra a livello globale. Secondo Scotti la Presidenza Italiana del G8 rappresenta quindi “una grande occasione per catalizzare un possibile consenso verso la Conferenza di Copenhagen”, durante la quale si dovrebbe raggiungere un accordo sulle riduzioni di emissioni dopo il 2012. Secondo Scotti è più che mai importante analizzare l’effetto dei cambiamenti climatici sulle migrazioni e la mobilità umana. In questo senso il continente africano è un caso emblematico in quanto più degli altri ha subito incrementi di temperatura che hanno avuto effetti devastanti sull’agricoltura, da cui dipende la maggioranza della popolazione. I flussi migratori che ne derivano rischiano di accentuare i conflitti per il controllo di risorse fondamentali all’interno del continente, oltre ad inasprire le relazioni con i Paesi industrializzati, meno disposti ad accogliere immigrati a causa della crisi. Scotti ha affermato che in questa situazione l’Africa deve assumere un nuovo ruolo. Per questo è necessario cambiare le politiche che creano forme di dipendenza dagli aiuti e l’approccio assistenzialista cha ha guidato finora la cooperazione, respingendo quella “sorta di afro-pessimismo” che caratterizza la comunità internazionale. Per questo sono essenziali forme di partenariato che permettano di “lavorare insieme con l’Africa per l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici” . In questo senso il G8 giocherà un ruolo fondamentale, in particolare attraverso il suo nuovo formato inclusivo, che prevede un dialogo con i Paesi del G5, il coinvolgimento dell’Egitto e la presenza di rappresentanti africani al Summit di luglio. Scotti ha anche sottolineato la necessità di non utilizzare la crisi globale come scusa per non rispettare gli impegni presi verso i Paesi in via di sviluppo e ha ribadito che i membri del G8 hanno più volte dichiarato che terranno le promesse fatte in termini di APS.

L'intervento di Scotti è disponibile al sito del MAE

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